Fermare Maradona è il problema degli anni Ottanta. Come si marca? Chi lo marca? «Chi marca Maradona?» è la domanda fatta a ogni allenatore il giorno prima delle partite. Il Pibe è l’incubo di ogni difensore: quando parte in slalom scatta in contemporanea la lotteria piede-pallone. La semplicità con cui sfiora la palla scatena i peggiori istinti feroci. Trucchi, trattenute, sventole, scorrettezze, entratacce, regna quasi l’anarchia, le difese lo massacrano. Con gli interventi in spaccata può succedere di tutto. Su Diego converge il meglio e il peggio del calcio. Il suo corpo è usurato per le botte rimediate in campo. Le gambe ferite portano i segni del martirio. La caviglia nuda è gonfia come un’arancia per le randellate, si trascina per i dolori al bacino, l’anca lo tormenta. I dolori sono ovunque. Il suo corpo abusato implora di essere fermato ma l’attrazione che esercita al botteghino è troppo forte.