A cura di Daniele Biacchessi
Nel Paese cresce il fronte schierato contro il sostegno militare ed economico all'Ucraina. In tutta Italia da qui al 5 novembre sono organizzate manifestazioni che chiedono la fine del conflitto e l'avvio di trattative di pace tra Russia e Ucraina. Alle tante sigle dell'associazionismo laico e cattolico, si aggiunge anche il Movimento 5 Stelle che aderisce alla manifestazione per la pace organizzata a Roma il 5 novembre. "Da oltre 200 giorni una guerra cruenta sta martoriando l’Ucraina. Avete notato che non si sente più pronunciare la parola pace? In questi giorni si sente solo parlare di armi, di strategie militari e di nuovi invii di arsenali bellici. Ma le ipotesi di negoziati e di lavoro diplomatico e le speranze diplomatiche sembrano non scaldare i cuori di politica e media mainstream", dichiara Conte.
Ma l'opposizione resta spaccata, tra il M5s e Azione che il 5 novembre, invita il Pd ad aderire ad un presidio a sostegno dell'Ucraina. "La pace non può nascere dalla resa degli ucraini. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore", dice Carlo Calenda.
La pace è lontana, ma la maggioranza degli italiani, secondo i sondaggi, continua a sostenerla, con buona pace di Calenda e della minoranza dei cittadini del nostro Paese.